Nel corso degli ultimi giorni si sono moltiplicate letteralmente le discussioni e le chiacchiere che riguardano un nuovo social network, che pare sia preso d’assalto da parte dei giovani. Stiamo facendo riferimento a Poparazzi, che corrisponde a una nuova app di photo sharing, che presenta diverse caratteristiche che possono avvicinarla tantissimo al mondo social.
D’altra parte, al giorno d’oggi, il mondo del web permette di trovare ogni tipo di intrattenimento e di divertimento, come nel caso dei portali dove giocare bollette calcio, che sono sempre più diffusi e apprezzati, ma in modo particolare sono decisamente più sicuri e affidabili in confronto a qualche anno fa.
Che cos’è Poparazzi
Si tratta di una sorta di social al contrario. perché questa definizione? Semplicemente per via del fatto che, in confronto a quello che si verifica su tutti gli altri normali social network, su questa applicazione non sono gli utenti a decidere la pubblicazione di foto e filmati sul proprio profilo, ma sono gli amici ad avere la palla in mano.
Come funziona
Cosa significa questa particolarità? Proviamo a fare un esempio che possa chiarire meglio le idee a tutti. Aprendo un nuovo profilo su questa applicazione con il nome di Giuseppe Rossi, ecco che tutti gli amici del suo profilo potranno effettuare la condivisione con il mondo delle immagini che sono state scattate proprio a Giuseppe Rossi, ma non sarà mai quest’ultimo a decidere cosa pubblicare o no.
Un meccanismo un po’ particolare, che probabilmente si presta anche a un bel po’ di critiche, soprattutto in riferimento a fenomeni come bullismo e altre tipologie di vessazioni. In modo particolare in riferimento ai minori, è bene prestazione attenzione, come sottolineato anche dal recentissimo progetto denominato “SocializziAmo”. Detto questo, l’app prevede tutta una serie di procedure di tutela contro questi fenomeni, ma anche contro le offese e tutte quelle problematiche che fanno ormai parte del mondo dei social network. Certo, un po’ di dubbi, rimangono.
L’applicazione, fino a questo momento, è stata lanciata solo ed esclusivamente su dispositivi mobili con sistema operativo iOS. È estremamente recente, come si può notare anche dalla versione, 1.0.5, che è stata rilasciata nel corso delle ultime ore, mentre la versione 1.0 è stata lanciata solo durante lo scorso mese di febbraio.
I punti salienti di Poparazzi e gli strumenti di tutela
Qualcosa in più si può intuire anche dalla descrizione legata all’app che è stata pubblicata sull’App Store. Tali parole, infatti, servono proprio a spiegare come funzioni nel dettaglio tale applicazione. In poche parole, Poparazzi non è altro che un’innovativa rete di condivisione di immagini, in cui ad avere il controllo sono i propri amici, che sono i paparazzi, e gli utenti potranno fare a loro volta la stessa cosa con gli amici. Il profilo, in poche parole, viene creato da parte degli amici nel momento in cui scattano all’utente delle foto. Così come è possibile creare in prima persona un profilo, ma solo degli amici a cui si stanno scattando delle immagini.
Il nome deriva dal fatto, quindi, che qualsiasi persona potrebbe scattare una foto compromettente, un po’ come si verifica nel rapporto tra paparazzi e vip. In realtà, però, questa applicazione offre la possibilità di sfruttare delle funzioni di tutela contro discriminazioni e foto scattate a propria insaputa o contro la sua volontà.
Infatti, in tutti quei casi in cui un amico, che si può chiamare “poparazzo” va a pubblicare un’immagine sul nostro profilo, ecco che l’utente riceverà una notifica. Qualora si tratta di amici che si seguono con il proprio profilo, allora la foto verrà diffusa in automatico, mentre in caso contrario, la pubblicazione si verificherà solo ed esclusivamente dopo aver dato l’ok. Ci sarà la possibilità anche di bloccare un utente e, così facendo, si può evitare che possa pubblicare qualsiasi tipo di immagine sul nostro profilo, evitando al contempo pure ogni comunicazione. In ogni caso, c’è sempre l’opzione di eliminare una foto dal proprio profilo anche in seguito alla pubblicazione.
