Il tema della pulizia e dell’igiene è, da sempre, di primaria importanza in qualsiasi ambito lavorativo, a maggior ragione nel settore industriale. È inutile negare, infatti, come questo mondo sia quello maggiormente toccato da questa tematica, per via dell’inevitabile accumulo di materiale e polvere che viene a crearsi durante i processi industriali e dev’essere rimosso al termine di ogni giornata lavorativa.
Ogni azienda, di conseguenza, si deve dotare di macchine per la pulizia professionale industriale che siano in grado di adempiere a tale scopo, in grado di rendere pulito ed igienizzato il luogo dove viene effettuata la produzione e, in seconda battuta, anche tutti gli altri luoghi presenti all’interno dell’azienda, come, ad esempio, gli uffici dove viene svolta l’attività commerciale, contabile e amministrativa dell’azienda.
Idropulitrice ad acqua calda o fredda: in quali casi è utile una o l’altra soluzione
Uno strumento particolarmente adatto alla pulizia degli ambienti di lavoro in ambito industriale, è certamente l’idropulitrice professionale. Una domanda, però, nasce spontanea: meglio un’idropulitrice ad acqua fredda o acqua calda? Vediamo ora, in poche righe, di dissipare i legittimi dubbi che si insinuano quando si deve approntare questa scelta, cercando di effettuarla nel modo più corretto possibile.
L’idropulitrice ad acqua calda, che di norma può raggiungere i 150 °C, è estremamente utile in alcuni specifici casi. Ad esempio, risulta estremamente funzionale per rimuovere i residui di olio e grasso presenti in numerose superfici industriali, riuscendo non solo ad eliminarle, ma ad asciugare la superficie più celermente. I settori dove sono maggiormente utilizzate sono quello edile, alimentare e agricolo.
L’idropulitrice ad acqua fredda, invece, ben si presta per ambienti “classici” come uffici o ambienti domestici, dove, in altre parole, è richiesta una pulizia accurata ed approfondita senza effettuare, però, alcuna particolare operazione, come ad esempio lo sgrassamento delle superfici. In ogni caso, un ruolo importante per la pulizia e sanità del luogo industriale viene svolto dal detergente utilizzato, che dev’essere in grado anche di sanificare l’ambiente.
Un altro grande dilemma da sciogliere, poi, riguarda la tipologia di idropulitrice da utilizzare in azienda: meglio elettrica o col motore a scoppio? Anche in questo caso, al pari del precedente, la scelta va compiuta in base alle singole necessità dell’azienda, ovvero al materiale che si deposita sulle superfici, l’areazione del luogo e, soprattutto, la necessità di mantenere costantemente sanificato l’ambiente.
Idropulitrice a scoppio o idropulitrice elettrica: vantaggi e svantaggi delle due soluzioni
La prima differenza, seppur ovvia, riguarda l’alimentazione: le idropulitrici professionali industriali col motore a scoppio, note anche col nome di idropulitrici con motore endotermico, sono alimentate a benzina o gasolio, mentre quelle elettriche devono essere collegate ad una fonte di corrente tramite i cavi di alimentazione come le classiche spine da 220 Volt a 380 Volt.
Van da sé di conseguenza, che il motore a scoppio offra maggior flessibilità di utilizzo, in quanto per il suo funzionamento non è necessaria una presa esterna, e costi di alimentazione certi, mentre ha lo svantaggio, rispetto ad una idropulitrice elettrica, di non essere utilizzabile in luoghi chiusi (per la presenza dei gas di scarico) e di risultare più impattante dal punto di vista acustico.
In alcuni casi, inoltre, per mantenere pulito l’ambiente industriale è necessario ricorrere anche all’utilizzo dei generatori di vapore professionali industriali, particolarmente adatti – per citare uno dei mille esempi che si potrebbero fare – alle aziende del settore alimentare, in quanto grazie alla potenza del vapore secco saturo permettono di sanificare delicatamente e in profondità l’ambiente o il macchinario in uso.
Il meccanismo di funzionamento di questi generatori di vapore secco saturo utili per pulire è abbastanza semplice: l’acqua, trasformata in vapore, dopo esser stata riscaldata dalla caldaia, viene sparata sotto forma di getti di vapore a diverse temperature e pressioni, a seconda del fine di sanificazione e pulizia.